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 NIPPONTŌ DŌJŌ

La Spada Giapponese e lo Iaido

Le origini del Nipponto (日本刀) u, spada giapponese, risalgono al periodo Kofun (300-710 ca.). Cominciò a svilupparsi in modo significativo con la crescita della classe guerriera durante il periodo Heian (794-1185) e raggiunse il suo culmine nel periodo Kamakura (1185-1333) che vide anche la nascita del primo governo di Samurai. La metodologia del maneggio della spada u prese forma intorno al sedicesimo secolo dopodiché si ramificò in innumerevoli scuole. I segreti di ciascuna scuola venivano trasmessi dal maestro ad un numero molto limitato di allievi, talvolta addirittura uno solo. La tecnica tradizionale di allenamento con la spada, conosciuta sotto il nome di iaido o kendo, viene ancora oggi considerata una attività rappresentativa del Giappone così come il judo. Oltre che essere una attività fisica ha un aspetto mentale ­ addestrare l'allievo nell'etichetta tradizionale giapponese e disciplinarne la mente ­ ed è pertanto utilizzato nella scuola dell'obbligo a scopo educativo.

Lo iaido ed il kendo sono strettamente collegati. Lo iaido consiste nell'allenamento base del maneggio della spada: l'allievo, senza disporre di un compagno, esegue ripetutamente alcune dozzine di kata ­ serie di movimenti ­ che si basano sulle diverse situazioni che possono verificarsi nel corso di un reale combattimento u. Il kendo è l'applicazione pratica di questi movimenti. Poiché gli allievi di kendo praticano realmente uno contro l'altro, indossano un'armatura protettiva composta, tra l'altro, da guanti, casco e corpetto, ed usano innocue spade di bambù.

Perché lo iaido, creato come tecnica per uccidere, sopravvive nella società moderna? Non c'è probabilmente nessuno che oggi pratica lo iaido con lo scopo di uccidere. L'idea fondamentale dello iaido non è quella di attaccare per primi un avversario; è stato piuttosto concepito quale tecnica di auto-difesa. Salvo un paio di eccezioni, i kata sono pensati per rispondere agli attacchi portati da altri e quindi non si attacca mai per primi.

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